È scomparso il 30 maggio Luigi M. Lombardi Satriani, già Ordinario di Etnologia presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’. In precedenza fu docente e Preside di Facoltà presso l’Università della Calabria, presso il Suor Orsola Benincasa di Napoli e più volte, Visiting Professor presso Università europee ed americane. Appartenente a una famiglia aristocratica e intellettuale calabrese, Lombardi Satriani sin dagli anni Settanta si distinse per la forza polemica di alcuni suoi scritti, per l’impegno intellettuale accanto ai ceti contadini, per l’intensità critica delle sue osservazioni sulle ‘culture subalterne’ e sulla crescente mercificazione e mediatizzazione dei contenuti e delle forme espressive del folklore. In linea con la riflessione demartiniana e in dialettico confronto con i maggiori studiosi e intellettuali del suo tempo, le sue etnografie si concentrarono su aspetti della religiosità meridionale particolarmente significativi come le pratiche del cordoglio e del lutto nelle società contadine del meridione nel suo celebre Il ponte di San Giacomo o ancora su figure particolarmente intense della religiosità popolare come Natuzza Evolo. Forte fu sempre il suo impegno civico e politico contro le forme anche più sottili e penetranti del pensiero e delle pratiche mafiose, cui rivolse note particolarmente attente e lucide. Fu Senatore della Repubblica nella XIII legislatura, membro della Commissione Cultura del Senato e della Bicamerale sull’organizzazione mafiosa e sulle realtà criminali.
Ha avviato nel tempo collane editoriali e riviste specializzate e multidisciplinari. Infaticabile ed energico ha formato più generazioni di allieve e allievi con i quali ha collaborato in modo intenso e costante fino agli ultimi giorni. Il 13 dicembre scorso fu ospite a Campobasso del ciclo di Seminari del Dipartimento SUSeF con una lectio dedicata alla ristampa del suo anticipatorio e lucido lavoro critico Folklore e profitto. Tecniche di distruzione di una cultura per le edizioni del Museo Pasqualino di Palermo. La giornata si concluse con un incontro in Curia con il Vescovo Bregantini e Mimmo Lucano con cui a più riprese Lombardi Satriani ebbe modo di collaborare e confrontarsi nel corso del suo incarico di Parlamentare. Con la vibrante finezza di scrittura che sempre lo ha caratterizzato accanto a quella della sua parola pronunciata, scriveva nella intestazione alla seconda edizione de ‘Il Ponte di San Giacomo’, dopo la morte dell’amico e compagno di ricerche, Mariano Meligrana:
“La vita deve continuare a fare i conti con la morte e con i morti per continuare ad essere tale. E se i morti sono i segni sotterranei della vita, in maniera ancor più fondante una fraternità interrotta dalla morte può essere segno sotterraneo di nuova vita, ridiventare, questa volta faticosamente e amaramente continuità, nonostante e comunque”.