La sociologia e l’epistemologia di derivazione weberiana di Raymond Boudon con “Credere e sapere” si propone di uscire dalle grandi e piccoli illusioni e visioni di due grandi matrici dell’ideazione politica, morale e religiosa: da un lato, i “fondazionalisti”, alla ricerca di valori assoluti e gli “irrazionalisti”, con la loro idea di etica scissa dalle ragioni dei singoli, come analizzato compiutamente, soprattutto per quanto riguarda la valenza metodologica, nella prefazione di Enzo di Nuoscio. La trattazione sociologica di Boudon presente nel testo curato da uno dei suoi allievi, Salvatore Abbruzzese, sociologo della religione all’Università di Trento, offre una profonda lezione sui classici, per la loro capacità di scrutare l’orizzonte contemporaneo, per superare tutte le prospettive sociologiche che, dal punto di vista teorico ed empirico, non ritengono centrale la relazione storica ed ermeneutica generata dalla rimeditazione e dalla lettura dei classici, “in cerca della verità”.